Le nostre credenze creano la nostra vita.
La nostra vita è in gran parte determinata dalle nostre convinzioni subconscie, che influiscono su di noi in maniera decisiva. Le situazioni che viviamo sono il riflesso di ciò che esiste già dentro di noi. Quando abbiamo un’esperienza negativa e non comprendiamo che ne siamo proprio noi stessi, inconsapevolmente, i responsabili, non facciamo altro che fuggire dalla soluzione, ingaggiando un’inutile lotta col mondo esterno, vivendo conflitti, e opponendoci alle sane qualità di espansione, crescita e gioia.
Ogni difficoltà ci comunica qualcosa, è un preciso messaggio per noi, è un’occasione per guardarci dentro ed eliminare scorie psichiche, spazzatura mentale.
In realtà, è difficile risolvere i nostri conflitti se li ignoriamo.
Tutte le condizioni che ci rendono infelici, sono il riflesso di una nostra parte oscura che possiamo scegliere di conoscere e trasformare, oppure possiamo ignorarla, ma in quest’ultimo caso manteniamo in vita e alimentiamo, un forte “campo energetico” negativo.
Il nostro “campo energetico” attrae altri “campi energetici” in sintonia con il nostro.
A volte le nostre emozioni negative cercano di proteggerci, ma possiamo imparare a sentirci protetti anche senza utilizzare sentimenti sfavorevoli e controproducenti. Ad esempio: posso sviluppare rabbia e risentimento verso una persona che tende a essere prepotente con me, al fine di potermi difendere meglio da lei, in questo modo creo un rapporto teso e stressante, sprecando le mie risorse. Posso, in questo caso, apprendere come proteggermi con efficacia, senza provare rabbia e risentimento, eliminando così emozioni tossiche per me, che assorbono energia e occupano molto spazio al mio interno.
Più limpidi sono i nostri pensieri e i nostri comportamenti, migliore è la riuscita della nostra “manifestazione”, che diviene più stabile e fonte di felicità.
Quando ci attiviamo in un progetto creativo, nel realizzare un nostro desiderio, possono venire fuori dei blocchi, se non risolviamo il conflitto che si evidenzia e ignoriamo la disarmonia e gli schemi mentali distruttivi, quello che otteniamo con la realizzazione del nostro desiderio, sarà di natura instabile o insignificante, oppure finirà per darci poca soddisfazione e probabilmente, altri problemi.
Per aiutarci nel lavoro di trasmutazione delle emozioni, per scoprire quali sono le nostre convinzioni limitanti e per poterle trasformare e vivere più sani e felici, il ThetaHealing utilizza la tecnica dello “scavo”.
Lo scavo può essere utilizzato per qualsiasi situazione che intendiamo migliorare.
In una sessione di scavo, attraverso un semplice test muscolare, s’individuano le credenze negative e si prosegue il lavoro, andando sempre più in profondità, in cerca della convinzione originaria, quella più profonda, che ha generato le successive, che si trovano più in superficie. Per individuare, rimuovere e cambiare le credenze bloccanti vi sono quattro livelli di convinzione: Base, Genetico, Storico e Anima.
La legge di Risonanza e la “MANIFESTAZIONE”.
Nel ThetaHealing® utilizziamo le frequenze cerebrali theta e l’energia della” Sorgente di tutto ciò che è”, per attrarre nella nostra vita ciò che più desideriamo. Tutto ciò che ci accade è la manifestazione dei nostri pensieri e sentimenti, sia consci che inconsci. Come un magnete attiriamo a noi eventi e persone con cui siamo in risonanza. Meglio conosciamo noi stessi, più facilmente possiamo gestire ciò che attiriamo nella nostra esistenza, imparando dalla vita ciò che più è utile per noi, per il nostro sviluppo e la nostra felicità. La maggior parte delle nostre credenze sono inconsce, per liberarci da convinzioni disarmoniche e dai conflitti, che si manifestano nella realtà con eventi e situazioni poco gradevoli, si utilizza la tecnica dello “scavo”.
Possiamo “manifestare” solo per noi, ad esempio non possiamo chiedere che qualcuno ci ami, perché in questo caso violeremmo il suo libero arbitrio. Non possiamo chiedere di ottenere qualcosa che appartiene ad altre persone, perché sarebbe un vero e proprio tentativo di “furto energetico”, possiamo però “manifestare”, di ottenere nella nostra vita, qualcosa di simile. E’ necessario quindi utilizzare correttamente questa tecnica, nel massimo rispetto e per il Bene Supremo di tutti quanti.
ATTACCAMENTO
L’attaccamento ai risultati distrugge la pace e la quiete interiore. Se il desiderio degenera in dipendenza, in ansia di ottenere qualcosa a tutti i costi, significa che nel profondo del nostro essere, non ci crediamo veramente. Se non si ha fede nella riuscita, difficilmente, si otterrà ciò che si cerca.
Quando pratichiamo la “manifestazione” per qualcosa, ma abbiamo paura del fallimento, abbiamo bisogno di ridimensionare il nostro ego; per ottenere facilmente chiediamo, senza essere attaccati ai risultati, con la sicurezza che, in ogni caso, ci arriverà quello di cui abbiamo bisogno.
Un’eccessiva importanza data all’oggetto della “manifestazione”, crea difficoltà nel raggiungerla. E’ meglio andargli incontro senza eccessivo desiderio, con tranquillità e fede nella riuscita.
PAURA
Qualunque cosa hai paura di perdere, la hai già persa nella tua immaginazione.
Quando si ha paura, non si è in grado di manifestare l’abbondanza, non la si può creare quando ci si sente in uno stato di necessità, ci si sente vuoti e disperati e si sta sperimentando una prospettiva di scarsità.
E’ molto più utile immaginare e visualizzare un mare di abbondanza. Quando ci sentiamo a nostro agio con l’abbondanza, proviamo a fare la “manifestazione” tramite la frequenza cerebrale Theta e il “Creatore di tutto ciò che è”.
PENSIERO NEGATIVO
Quando si pensa a ciò che non si vuole, si sta comunque occupando la mente con l’oggetto indesiderato, che alla lunga finirà col manifestarsi; si rischia così di ottenere proprio ciò che non si vuole.
Se l’energia mentale si fissa su qualcosa d’indesiderato e si prova avversione, quella stessa cosa si può manifestare nella vita, la forte carica emotiva rende più facile l’attrazione nella nostra vita dell’oggetto della nostra avversione.
Se non si vuole che ciò accada, possiamo domandarci il motivo della nostra avversione, se non siamo capaci di perdonare o di comprendere, è necessario almeno rilasciare l’avversione.
Se si dovesse manifestare l’indesiderato, usare il senso dell’umorismo e sdrammatizzare, trovare comunque un vantaggio dalla situazione, probabilmente da questa esperienza c’è qualcosa di buono da imparare.
Se ci lasciamo tormentare da cose, situazioni o persone che non ci piacciono, è facile attirarle nella nostra vita. Possiamo inviare “amore incondizionato” alle persone che costituiscono per noi un a prova e imparare ad affrontare queste situazioni con maggiore leggerezza; è consigliato fare lo “scavo”, o perlomeno lasciare andare la nostra avversione verso ciò che consideriamo un ostacolo o un problema.
COLPA
Il senso di colpa, il sentirsi immeritevoli, genera eventi punitivi: possiamo procurarci piccole ferite, incidenti, macchiarci un abito o perdere un oggetto o rinunciare a qualcosa a cui teniamo. Con i sensi di colpa ci rendiamo disponibili a farci manipolare, siamo deboli e disponibili alla punizione. Anche in questo caso è consigliato fare lo “scavo”, o lasciare andare l’inutile senso di colpa.
VITTIMISMO, FUGA NEL PASSATO, INSODDISFAZIONE E STATO DI BISOGNO
Con l’insoddisfazione, difficilmente si attira benessere, lo stesso avviene quando ci si sente in uno stato di mancanza, come se qualcuno ci punisse o quando si vive prevalentemente, di ricordi, nel passato.
Il vittimismo, l’insoddisfazione, il bisogno, spingono le persone a far sì che la vita manifesti questi situazioni negative. Se mi sento nel bisogno, ad esempio, vuol dire che in me c’è una convinzione che la vita non mi dia quello che mi serve, che non mi posso fidare perché c’è carenza, in questo caso ci sono delle convinzioni da cambiare.
L’insoddisfazione crea altra insoddisfazione. La vittima preferisce incolpare gli altri dei suoi insuccessi, ed evita di assumersi la responsabilità delle sue azioni, di conseguenza, difficilmente potrà cambiare atteggiamento e situazione, entrerà in un circolo vizioso, in cui si sentirà sempre vittima, incolperà continuamente il mondo esterno che gli restituirà esattamente ciò che sta proiettando, in un infinito gioco auto sabotante. Fare lo “scavo”o creare un circolo virtuoso, assumersi le responsabilità di ciò che ci accade.
DENARO
Affliggersi per l’insufficienza e la mancanza di denaro, rafforza la convinzione di averne poco.
La paura ci fa comportare in modo tale da perdere il nostro centro. La paura di rimanere senza soldi, ci può spingere a fare lavori indesiderati e a vivere di privazioni.
Possiamo anche focalizzarci su ciò che si vuole ottenere con i soldi, e non sul denaro stesso, potenziando quindi il vero fine, il vero risultato. Ad esempio se vogliamo un bell’appartamento, focalizziamoci sulla nostra casa ideale, magari anche esagerando, il nostro benessere non nuoce agli altri, osiamo di più e vediamo che cosa succede. Se non accade quello che desideriamo manifestare, cerchiamo al nostro interno, o attraverso lo scavo, quali convinzioni autolimitanti, quali paure, sensi di colpa o blocchi ci stanno ostacolando e…… riproviamoci. Se la nostra richiesta sarà precisa e per il massimo bene, nostro e altrui, potrà realizzarsi nel modo migliore.
GRATITUDINE
Essere grati, ogni giorno, per ciò che abbiamo, ci apre a saper ricevere abbondanza e benessere; ci aiuta inoltre a focalizzarci sul lato positivo, sia pure potenziale, che si cela dietro ogni evento. La gratitudine apre le porte alla felicità e crea un campo magnetico dentro e intorno a noi, che fa accadere eventi fortunati.
Per manifestare qualcosa, bisogna eliminare i propri pensieri auto sabotanti e riprogrammarsi in maniera positiva.
Successivamente focalizzarsi, immaginare e sentire la sensazione di ciò che si desidera, come se l’avessimo già ottenuto.
Quanto peggio pensiamo del mondo, tanto peggiore esso diventerà per noi.
Il pensiero consapevole e focalizzato insieme all’immaginazione e alla sensazione, sono gli strumenti più grandi che abbiamo per cambiare il nostro mondo.
Pensieri non più limitati, portano a vivere esperienze non più limitate.
Si ringrazia l’artista Cinzia Carminati, per aver concesso l’autorizzazione alla pubblicazione della sua opera” Mandala”.